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Italia unita … per la gola!

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Ma il merito principale che viene riconosciuto a questo libro, è quello di aver posto le basi per la formazione della cucina nazionale italiana e, in ultima istanza, di una coscienza nazionale. Il libro vede la luce in un periodo in cui l’Italia era unita più “di diritto” che “di fatto”.e anche la lingua italiana era più un fatto culturale possesso di una ristretta elite che lingua del popolo. Con l’uso della lingua italiana l’Artusi si mette al di sopra di ogni regionalismo e riesce, spesso inconsapevolmente, ad educare ed unificare la lingua di molti italiani e molte italiane. Inoltre l’autore raccoglie ricette culinarie provenienti da tutte le regioni italiane: con la sua diffusione capillare nelle case degli italiani portò un rimescolamenti dei gusti e soprattutto la consapevolezza che esisteva un’altra Italia al di là dei confini della propria città, provincia o regione, fatta di usi, gusti e costumi diversi, ma pur sempre Italia.

Nonostante questi indubbi pregi, la storia di questo libro fu come la storia di Cenerentola, che da ragazza povera e maltrattata, diventa alla fine principessa grazie alla sua bontà ed ai suoi meriti. L’Artusi infatti fu costretto a finanziarsi la stampa del libro perché nessun editore voleva assumersi il rischio di finanziarlo, con la scusa che l’autore non era un addetto ai lavori. Inizialmente anche la distribuzione fu particolarmente complessa: chi voleva acquistare l’opera infatti doveva scrivere direttamente all’autore e farsene spedire una copia per posta, oppure rivolgersi all’editore.

Piano piano però il libro cominciò ad essere conosciuto e venduto, tanto che fu necessario predisporne altre edizioni. L’Artusi curò e ampliò ogni riedizione, tanto che in venti anni le ricette passarono da 450 a 790.

Dopo la morte dell’autore il testo non subì più alcuna modifica ma ha continuato ad avere un enorme successo. Col passare degli anni infatti divenne un testo immancabile in ogni cucina italiana, tanto da essere presente nei corredi di nozze delle giovani spose. Fu il libro più letto dagli italiani insieme a Pinocchio del Collodi, ai Promessi Sposi del Manzoni e a Cuore di De Amicis. Oggi è uno dei libri italiani più diffuse nel mondo, tradotto in molte lingue:
inglese, spagnolo, tedesco, olandese, francese, portoghese e a breve anche in giapponese. Ad oggi conta più di 130 edizioni con milioni di copie vendute, e, scritto più di un secolo fa, è ancora talmente attuale da essere denominato usualmente “l’Artusi”.

Pellegrino Artusi riposa a Firenze nel Cimitero monumentale de “Le Porte Sante” a San Miniato, situato entro il bastione fortificato dell’Abbazia di San Miniato al Monte.

Nella prossima pagina un assaggio di un dolce che in questo periodo è un classico della cucina toscana.

(continua)

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